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Riassunto

L’uso di piante medicinali e di prodotti a base di esse è, oggigiorno, sempre più diffuso. Tali prodotti
sono generalmente identificati, spesso in maniera del tutto intercambiabile, come “prodotti erboristici”, “fitoterapici” o più genericamente “prodotti a base di erbe officinali” e vengono abitualmente utilizzati come forma di automedicazione nell’errata convinzione, rafforzata anche dal fatto che ai fini dell’immissione in commercio si configurano come integratori alimentari, che l’origine naturale sia garanzia di sicurezza. Al contrario, l’uso di prodotti erboristici può essere fonte di effetti avversi dovuti alla qualità delle materie impiegate, al loro uso in concomitanza di farmaci di sintesi o all’assunzione in Inoltre, a causa di una normativa incompleta e caotica, mancano, di fatto, controlli rigorosi circa la composizione, la quantità effettiva di principio attivo nella preparazione vegetale, la discrepanza potenzialmente esistente tra il contenuto indicato sull’etichetta della confezione e quello effettivamente presente e la presenza di contaminanti o adulteranti che possono influenzare anche profondamente la Nella parte sperimentale della tesi si sono sviluppate delle metodiche di screening atte a rivelare e quantificare, con la massima selettività e sensibilità possibile, la presenza di alcune sostanze dotate d’attività farmacologica non dichiarate sull’etichetta di alcuni prodotti naturali. Tali metodiche sono state applicate a tre casi reali d’irregolarità riscontrate nella commercializzazione di prodotti farmaceutici. La tecnica analitica adoperata è l’HPLC-MS/MS, cromatografia liquida ad alte prestazioni interfacciata con la spettrometria di massa tandem. La prima applicazione incentra l’analisi sulla ricerca di farmaci inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE-5), approvati per il trattamento della disfunzione erettile (DE), in un integratore alimentare noto anche come “Viagra naturale”, attualmente ritirato dal commercio. La seconda applicazione incentra lo studio su un preparato a base d’estratti di piante venduto in farmacia e commercializzato sotto forma di pomata galenica per la cura delle affezioni particolarmente ostiche quali le dermatiti atopiche, denominata "formula base dermotrattante". Si sospetta la presenza, in concentrazione farmacologicamente attiva, di un derivato cortisonico non La terza applicazione si riferisce ad un problema di contaminazione da principi tossici a causa degli effetti avversi riscontrati. L’analisi è incentrata sulla ricerca di principi attivi ed eventuali contaminanti che possono aver dato origine a gravi effetti collaterali a livello del sistema nervoso centrale (SNC) presenti in un preparato d’origine vegetale (Coleus forskohlii). In tutti i casi la tecnica utilizzata si è dimostrata di notevole efficacia nell’individuazione della sostanza biologicamente attiva, che in due casi si è rivelato un composto noto, mentre in un caso ne era un analogo e come tale non era individuabile con le tradizionali banche dati spettrali.

Source: http://aperto.unito.it/bitstream/2318/81/2/abstract.pdf