Onco-ematologia, tavola rotonda ricordando Sara Cavalari L’ASSOCIAZIONE Stella Danzante, nata da un gruppo di amici di Sara Cavallari, scomparsa prematuramente per una malattia rara, dà appuntamento oggi alle 17 a Palazzo Bellini per la tavola rotonda sui temi della solidarietà, conoscenza e condivisione di un percorso comune. Interverranno infatti don Giuseppe Stoppiglia, dell’associazione Macondo e Roberta Brunelli del reparto onco-ematologia pediatrica dell’ospedale S.Anna di Ferrara. Sarà un’occasione di riflessione e dibattito sul tema dell’onco-ematologia pediatrica e della sua manifestazione nel nostro territorio. Stella Danzante è una onlus che si impegna in attività di sostegno a favore di istituti di ricerca e di sensibilizzazione verso le patologie poco conosciute. La Nuova Ferrara
Viagra & c, se provi non ci rinunci più C’è la farmacista che quando conosce persone nuove, in occasioni conviviali, sa già la prima domanda: se il Viagra funziona davvero, come si prescrive ecc. Per l’andrologo la pillola blu viene vista dai ferraresi come alternativa rapida alle psicoterapie, «quel tipo di trattamenti durano mesi, certi pazienti il problema ce l’hanno il sabato sera». E il medico di famiglia non vede motivo per negarla a chi non ha controindicazioni, «se migliora la qualità della vita.». Il Viagra ha di sicuro cambiato l’approccio alla sessualità dei ferraresi, anche di quelli non affetti da patologie erettili gravi, e la conferma da parte della casa produttrice Pfizer che, a quindici anni dal lancio, la nostra resta una delle province più “consumatrici” d’Italia, scoperchia solo la punta dell’iceberg: il mercato si è infatti frammentato e dilatato, grazie al generico Sildenafil e a prodotti simili come Cialis o Levitra. Contribuiscono a questo trend, in prima persona, gli over 70. «Secondo la nostra esperienza, la richiesta maggiore arriva da loro, per curare disfunzioni sotto stretto controllo medico - spiegano alla farmacia Afm numero 1, in Porta Mare - Di giovani ne vediamo pochi, e certo si mostrano più impacciati. E c’è anche qualche eroinomane, che prende 10 confezioni d’insulina e la confezione di Viagra». Non è l’unico prodotto di questo genere, anzi, «anche il Cialis è molto venduto, e assieme ad altri prodotti del genere hanno costruito negli ultimi anni un mercato nuovo, e molto consistente dal punto di vista del fatturato» riconosce Riccardo Zavatti, direttore dell’Afm. Il generico, disponibile da pochi mesi in farmacia, costa tra l’altro la metà e sta contribuendo ad allargare il consumo. «Vendiamo una quindicina di pezzi al mese di Viagra, più gli altri prodotti di questo tipo: si tratta senza dubbio di una richiesta forte - racconta Luisella Guarnieri, della farmacia Fides - Direi che il cliente tipo è di mezza età, over 50, ma ci sono anche dei giovani. Imbarazzo? No, quando questi prodotti sono usciti ce n’era, ormai è superato». A completare l’identikit del cliente tipo s’incaricano i medici prescrittori. «La maggioranza di chi richiede questi prodotti ha una disfunzione lieve, con implicazioni di tipo psicologico: spesso ha “fallito” una prima volta e si vuole prendere subito la rivincita, e non mancano i giovani - dice l’andrologo Gino Balboni - Il fatto è che l’uso di Viagra e simili porta alla dipendenza, non fisica ma di tipo psicologico: se lo prendi per andare sul sicuro, poi difficilmente accetti di tornare
nell’incertezza. Rischi dall’utilizzo prolungato? No, se gli esami vanno bene. Pensi solo che esiste un prodotto per l’insufficienza polmonare, da prendere tutti i giorni, che è basato sostanzialmente sullo stesso principio attivo». E un decano dei medici di famiglia come Bruno Di Lascio, presidente dell’Ordine dei medici di Ferrara, non si nasconde dietro un dito: «Le pastiglie vengono prese soprattutto per migliorare le prestazioni sessuali, in sostanza per migliorare la qualità della vita. E se non ci sono problemi cardiovascolari, non vedo perché negarle. Del resto l’obbligo di prescrizione per questo tipo di prodotti è facilmente aggirabile grazie al web, come dimostrò tra l’altro l’operazione della Guardia di finanza sugli acquisti di farmaci on line, senza controlli sulla qualità degli stessi». Insomma, meglio un acquisto tranquillo in farmacia.
Vendere la cannabis nelle farmacie? «Non si può fare»
Produrre in maniera controllata e vendere nelle farmacie della città la cannabis? La proposta fa parte dei cinque punti cardine del programma di Pietro Franesi, aspirante candidato sindaco del Pd, ha fatto sobbalzare Riccardo Zavatti dalla poltrona di direttore dell’Azienda farmacie municipalizzate. «Non intendo polemizzare in alcuna maniera con questo esponente del Pd, che peraltro non conosco, nè interferire in questo dibattito, ma non posso non sottolineare come una proposta del genere sia vietata dalla normativa esistente - ha sottolineato ieri Zavatti - Non sarebbe dunque possibile, a legislazione vigente, vendere cannabis nelle farmacie, nemmeno se sono municipalizzate e se eventualmente lo propone il sindaco». La proposta relativa alla cannabis è il quarto dei cinque punti del programma-base di Franesi. Gli altri sono l’abbattimento del grattacielo, «in accordo con i proprietari», cinquecento nuovi posti di lavoro, una carta di credito di 200 euro mensili alle famiglie povere e tre nuovi musei finanziati da privati; per rivoltare la città come un calzino, è lo slogan usato da Franesi.
Iniziate le vaccinazioni all’Usl contro l’influenza
Nelle ultime settimane l’Ausl ha distribuito circa 87mila vaccini antinfluenzali ai medici di medicina generale della nostra provincia, mentre qualche migliaio l’ha tenuto per sé, per iniettarlo direttamente agli utenti. «I medici sono comunque oramai i maggiori attori della campagna – spiega la responsabile Prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili Marisa Cova –, le vaccinazioni che effettuiamo noi sono notevolmente diminuite rispetto a una dozzina di anni fa». Ciò non toglie che diverse decine di persone si stiano presentando in questi giorni in via Fausto Beretta, sia di mattino sia di pomeriggio. «Abbiamo cominciato lunedì 11 – continua – e andremo avanti fino a tutta la prossima settimana, eventualmente anche oltre se ci saranno rimasti vaccini». A differenza infatti di quanto indicato dal Ministero della Salute – ossia di far partire la campagna il 15 ottobre – la Regione Emilia Romagna ha dato istruzioni affinché si cominciasse tre settimane dopo, «una scelta dovuta sia al fatto che l’epidemia inizia sempre più tardi, visto che i primi casi si danno a Natale e il picco è in febbraio, sia al fatto che finché le temperature rimangono elevate la gente fatica a venire a vaccinarsi». Tutti gli anni l’Ausl cerca di sensibilizzare il personale sanitario affinché si sottoponga alla vaccinazione e in questo 2013 di aviaria sta insistendo particolarmente con gli allevatori di polli.
Fabbri: ero a Bologna a definire l’incontro sul San Camillo
COMACCHIO «Sono andato in Regione accompagnato da due assessori, abbiamo incontrato il presidente Errani così come la presidente della Provincia Marcella Zappaterra ed abbiamo parlato della questione Ospedale». Il sindaco di Comacchio Marco Fabbri
spiega cosa è successo la settimana scorsa a Bologna. «Abbiamo cercato di capire come muoverci ed abbiamo ribadito la necessità di un incontro con il presidente Vasco Errani a Ferrara in Prefettura, incontro cui parteciperanno tutti i capigruppo senza possibilità di delega». E aggiunge, «non abbiamo ancora una data, aspettiamo di essere chiamati e speriamo che ciò avvenga nel più breve tempo possibile». A quanto pare Errani potrebbe arrivare in città verso metà settimana anche se l’incontro potrebbe slittare di na decina di giorni nel caso in cui fossero confermati impegni urgenti a Roma. «Non siamo entrati nel merito della questione accordo - continua Fabbri - anche perché bisognerà discuterne nelle sedi opportune e solo alla presenza di tutte le forze politiche presenti in consiglio. Certo, i margini di movimento sono davvero pochi e l’impressione è quella che sarà ribadito quanto già detto lo scorso 20 giugno e cioè che la Regione non è disposta a fare passi indietro. Ma è solo un mio sentore, il presidente non si è pronunciato». Insomma, non resta che aspettare ed intanto i membri della Consulta restano fermi giorno e notte, a turni di quattro persone, sulle sedie bianche al secondo piano dell’Ospedale controllando a vista le porte egli ambulatori in cui, teoricamente, dovrebbero entrare i pediatri. «Non ci muoviamo da qui - hanno ribadito più volte - Nessuno prenderà servizio, gli accordi non sono questi al contrario di quanto vogliono far credere». Intanto il presidente della Consulta, Manrico Mezzogori, ha consegnato ai capigruppo le richieste avanzate dall’istituzione che rappresenta considerato che non potranno prendere parte alla riunione. Il Prefetto Provvidenza Raimondo è in contatto diretto con il sindaco Fabbri per cercare di capire se vi sono problemi di ordine pubblico ma al momento la situazione a Comacchio resta sotto controllo anche se la “bomba” potrebbe scoppiare da un momento all’altro e iniziative importanti sarebbero dietro l’angolo.
Tutte le tappe della vicenda
Va avanti dal 25 ottobre scorso, al secondo piano dell'ospedale, il presidio fisso degli attivisti della Consulta popolare San Camillo. Lo scopo è quello di impedire l’ingresso dei medici pediatri che dovrebbero iniziare a lavorare negli ambulatori. Diverse le manifestazioni tanto all’esterno quanto all’interno della struttura, ed il Prefetto è intervenuto facendo da anello tra il sindaco Fabbri ed il presidente della Regione Vasco Errani il quale ha telefonato il 30 ottobre dicendosi disponibile ad un confronto. Lunedì 11 novembre il primo cittadino avrebbe però avuto già un incontro, a quanto pare per definire le linee del Tavolo in prefettura. Ad inizio della prossima settimana, salvo impegni che potrebbero sopraggiungere, il governatore Errani sarà dunque a Ferrara ma i margini del confronto sembrano ridotti ai minimi termini.
«Per la legionella nessun valore tollerabile»
CODIGORO La Consulta popolare S. Camillo non retrocede di un passo sul caso legionella e, anzi, rilancia dopo le dichiarazioni dell’Asl con un comunicato e un video su You Tube. «La legionella c’è all’Hospice di Codigoro - è scritto nella nota - la sua presenza permane da almeno 4 mesi, nonostante l’attivazione di un primo sufflaggio per tutto il mese di agosto e di una prima bonifica del circuito idraulico. Evidentemente le successive campionature e i relativi risultati di laboratorio hanno confermato ancora valori altissimi di Unità formanti colonie per litro (Ufc/l) di legionella nel circuito idraulico della struttura se si è reso necessario un secondo sufflaggio e probabilmente una seconda bonifica». «Puro esercizio retorico» è «sostenere che “la carica microbica è significativamente diminuita”, come recita il comunicato Asl - insiste la Consulta - Non stiamo parlando di uno stabilimento termale o di un campeggio o di un albergo,ma di una struttura sanitaria e nella fattispecie di un Hospice che ospita pazienti immunodepressi, categoria che le linee
guida regionali definiscono ad altissimo rischio e per i quali si deve escludere qualsiasi presenza del batterio nell’acqua! Non esiste un valore minimo tollerabile! Evidentemente i valori riscontrati, per quanto “significativamente diminuiti” permangono altissimi ma non tollerabili per un Hospice!». L’azienda sanitaria viene invitata «a rendere pubblici questi valori! Nel comunicato Asl si afferma che non c’è stato nessun contagio! Poi si conferma che a luglio “è pervenuta una segnalazione di un paziente risultato affetto da sierogruppo 1” (ovvero da legionella pneumophila). Da chi è pervenuta questa segnalazione? Se era un paziente Hospice allora il contagio c’è stato! Che fine ha fatto questo paziente?». La Consulta ribatte anche all’affermazione “che non c’è stato nessun decesso per colpa della legionella”, riporta il comunicato. «Forse dentro all’ Hospice. Ma può escludere l’Asl che pazienti che hanno contratto il batterio della legionella dentro all’Hospice siano poi deceduti fuori Hospice? - chiede ancora la Consulta - Nel comunicato Asl si afferma che “dopo aver trovato la legionella in un paziente sono stati fatti gli esami a tutti i pazienti ricoverati nell’Hospice, nessuno è in pericolo di vita”!». «Questi esami sono stati fatti subito dopo la segnalazione pervenuta a luglio? - chiede infine la Consulta - Eufemismo bizantino trattandosi di pazienti terminali. Questi esami hanno escluso quindi esiti negativi al batterio della legionella per i pazienti? Oppure sono stati riscontrati casi positivi “ma nessuno è in pericolo di vita”?».
HOJA INFORMATIVA PARA LOS INVERSORES SOBRE BIRMANIA Última actualización: 6 de diciembre de 2007 Datos clave sobre Birmania Birmania es un estado internacional paria, gobernado por un régimen militar que no tolera ninguna disensión, reprime a sus minorías étnicas y ejerce un poder absoluto pese a las condenas y sanciones internacionales. El país es notorio por sus violacion