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Manager stroncato da un malore a 47 anni | Il Centro Manager stroncato da un malore a 47 anni
Vittorio Sargiacomo era a Pechino per lavoro. Protagonista nel football e nella pallacanestro
PESCARA. Si è spento a Pechino, dove si trovava per lavoro, Vittorio Sargiacomo, il manager pescarese che tanto lustro ha dato alla città. Il professionista si trovava in Cina per il suo lavoro da dirigente. Un malore lo ha colpito giovedì scorso. Sargiacomo, sposato con Emanuela Tiberii, ex giocatrice di basket, e padre di due figli, Giulia e Francesco, si è spento a soli 47 anni. Il lutto ha scosso il mondo dello sport pescarese, di cui Sargiacomo è sempre stato protagonista, prima come atleta poi come dirigente. «Era un grande amico, uno sportivo», ricorda Francesco Di Girolamo, presidente regionale della federazione pallacanestro, «un amante della vita, schietto, simpatico, si faceva volere bene da tutti e ha vissuto intensamente. Ci mancherà». Cordoglio anche nell'ambiente universitario. Il fratello di Sargiacomo, Massimo, è prorettore dell'ateneo D'Annunzio, e sta svolgendo le pratiche per l'immediata partenza in Cina. La sorella Francesca è impiegata commerciale nell'hotel Serena Majestic di Montesilvano. Tre figli cresciuti con la mamma Sandra, dopo la precose scomparsa del padre Francesco Sargiacomo, industriale importante del panorama abruzzese morto in un tragico incidente nel'73. Vittorio Sargiacomo, due lauree e cinque lingue ben parlate, occupava da tempo posti di rilievo in gruppi internazionali. Dopo la laurea in giurisprudenza a Teramo, arrivano subito incarichi di rilievo, fino alla carriera lampo nel Group Happich Ellamp: vicepresidente in 12 mesi. L'esperienza internazionale lo porta presto alla Itt MoTech di Francoforte, come international business development manager. Si occupa di sviluppo vendite, nuove opportunità di affari e supporto commerciale delle filiali estere della Itt MoTech. «Non mi sento arrivato», ripeteva spesso Sargiacomo, continuando a coltivare una sana ambizione e l'incontenibile voglia di raggiungere risultati sempre migliori. Perché in lui non si è mai spento quel sano agonismo che lo portava a superare sempre se stesso. Tutti lo ricordano come un uomo dal sorriso aperto che viveva con entusiasmo ogni esperienza, dal lavoro allo sport. Un uomo con un grande amore per la famiglia. Seguiva con passione i suoi figli, entrambi giocatori di basket, ed era dirigente della New Aurora, società di pallacanestro impegnata nel settore femminile. Sportivo a sua volta, aveva giocato a football americano nei Dolphins di Ancona e nella squadra dei Crabs, giocando nel ruolo di center. Perché Pescara era sempre con lui, nei giri intorno al mondo. Chicago, Berlino, Buenos Aires, Mumbay, Istanbul, Mosca: «Il mio è un giro perenne perché sviluppato un mercato internazionale c'è una joint venture da definire e poi, la gestione dei clienti richiede tempo». Un'umanità forte, unita alla voglia di conoscenza. Di sé raccontava la passione per le realtà dei Paesi dove andava per lavoro: «Così facendo, nei rapporti umani le cose vanno decisamente meglio. E, credetemi, è molto più facile raggiungere gli obiettivi se si è parte del contesto in cui si è chiamati a operare». L'ultimo viaggio di Sargiacomo sarà verso la sua Pescara e quanti lo hanno amato. http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2012/04/21/news/manager-stroncato-da-un-malo. 22/04/2012

Source: http://www.adriaticabasketpescara.it/Stampa/20120420_Vittorio_%20ilcentro.gelocal.pdf